VALMALENCO: TREKKING AL RIFUGIO CRISTINA

Avete voglia di una passeggiata non troppo impegnativa tra i monti della Valmalenco? Avete la necessità di respirare a pieni polmoni? Cercate un panorama mozzafiato per scattare qualche foto al foliage autunnale? Abbiamo il posto che fa per voi!

TREKKING IN VALMALENCO: IL RIFUGIO CRISTINA

Il rifugio Cristina si trova a 2287 mt circondato dai campi dell’Alpe Prabello che si estendono a perdita d’occhio.
Un luogo spettacolare dove ritrovare la tranquillità in ogni stagione dell’anno.

TREKKING IN VALMALENCO: TAPPA ALLA DIGA DI GERA

Siamo partiti in macchina da Caspoggio in direzione Lanzada (SO). Si prosegue lungo la strada asfaltata fino a raggiungere Campo Franscia. Sorpassiamo il parcheggio e proseguiamo verso Campomoro.
Non fermatevi al primo parcheggio che trovate prima della sbarra, ma continuate lungo la strada asfaltata fino alla fine aggiungendo, così, una tappa panoramica alla vostra gita!

Lasciate la macchina nell’ampio parcheggio e continuate a piedi verso la diga di Gera: da qui si gode di un panorama meraviglioso sul bacino artificiale di Gera e del più piccolo bacino di Campomoro.

Purtroppo, la nostra meta era già stata prefissata al Rifugio Cristina, ma ci siamo ripromessi di tornare per una passeggiata attorno al bacino di Gera (tempo stimato circa 2h e 30) oppure risalire verso il Rifugio Bignami ( tempo di percorrenza dalla diga di Gera circa 1h).

TREKKING IN VALMALENCO: COME RAGGIUNGERE IL RIFUGIO CRISTINA

Torniamo sui nostri passi e raggiungiamo in macchina il parcheggio sotto il Rifugio Zoia. Inizia da qui l’ascesa al Rifugio Cristina! Tempo di percorrenza 1h 10 min, ma se amate i panorami e scattare fotografie… vi confessiamo di averci messo 1h e mezza con molte soste.

NOTA BENE: per raggiungere il Rifugio Cristina ci sono moltissimi sentieri che partono da punti diversi. Noi abbiamo scelto di partire dal Rifugio Zoia, ma potete partire anche da Campo Moro o Campo Franscia, per esempio.

Dal parcheggio, prendete la mulattiera che, in breve tempo, vi condurrà al Rifugio Zoia. Si inizia a salire fin dai primi passi in direzione Campagneda, ma nulla di impegnativo.

Lungo il sentiero incontrerete moltissime pareti da arrampicata, spesso ospiti di appassionati di bouldering e di scalate. In questo primo tratto scorgerete tra gli alberi il bacino di Campo Moro.

Bacino di Campo Moro

Al termine della scala naturale nel bosco, incontrerete un bivio: a sinistra si prende la strada per il Monte Spondascia, mentre a destra si continua sul sentiero per il Rifugio Cristina, alternando tratti di salita e tratti in lieve discesa. Seguite i segnavia per Campagneda e le indicazioni per il Cristina lungo il sentiero.

Terminato il sentiero, vi troverete di fronte a una distesa “verde” (dipende dalla stagione, ovviamente!): sarete arrivati a Campagneda. Continuate il cammino costeggiando il torrente per un breve tratto fino all’agriturismo “Il Cornetto” dove potrete acquistare anche prodotti tipici.

Prendete il sentiero a sinistra che scende verso il torrente e sorpassate il ponticello in legno. Qui, dopo un breve tratto in salita, vi ritroverete di nuovo di fronte a un’ampia pianura: attraversatela e prendete il sentiero verso sinistra.

Manca poco! Seguendo la sterrata, oltre una lunga curva, vi ritrovete all’alpe Prabello. Di fronte a voi il rifugio Cristina dove gustare un ottimo pranzo tipico a base di pizzoccheri, brasato e polenta. Da leccarsi i baffi!

TREKKING IN VALMALENCO: I DINTORNI DEL RIFUGIO CRISTINA

Arrivati all’Alpe Prabello fate un giro su voi stessi a 360°: scorgerete Pizzo Scalino, proprio alle spalle del Rifugio Cristina. Sulla destra, la chiesetta “gesa de Prabell”: incamminatevi sulla sommità per godere di un bellissimo panorama.

Poco più avanti nuovi segnavia vi condurranno nei dintorni dell’Alpe Prabello. Vi consigliamo una passeggiata verso il lago Mufulè, dicono che sia molto bello. Noi lo teniamo come prossima meta da visitare.

Per maggiori informazioni, contattateci all’indirizzo mail lefuoriufficio.travel@gmail.com saremo felici di aiutarvi.

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